TROVARE LA PROPRIA STRADA

Sei arrivato a quel punto in cui non sai dove sbattere la testa?

Artrovare-la-propria-stradariva un momento nella vita delle persone in cui ci si sente come bloccati, non si sa più trovare la propria strada. A volte si hanno dei dubbi su quale percorso di studi scegliere, oppure se rimanere legati a una persona che ci piace tanto ma che non ci dà quello che cerchiamo, oppure se cambiare lavoro, trasferirsi all’estero…  Spesso ci troviamo nella situazione in cui il ragionamento ci porta in una direzione, ma il cuore (il “sentire” più profondo e meno razionale) ci porta in un’altra.

Io stessa mi sono trovata a questo punto, e, ancor prima di approcciarmi alla questione in modo scientifico, ho sperimentato che la soluzione per trovare la propria strada è una sola: l’integrazione di corpo, cuore e mente.

Dopo anni di studi psicologici, la capacità di analisi dei miei vissuti aveva raggiunto un livello soddisfacente, e la mia mente era soddisfatta… ma, c’era un ma. Sentivo che mancava qualcosa, che ci fosse un “pezzo” della mia storia che il cervello da solo non sarebbe stato in grado di comprendere. E così mi sono trovata a vivere un’esperienza corporea, che per me è stata molto significativa e profonda.

Nel mio caso, il corpo ha trovato la sua espressione in un’esperienza di cammino, durato 40 giorni, che ha aggiunto un tassello che mancava al puzzle. Ma, ahimè, ancora il quadro non era completo. La mente era sazia, il corpo era vivo, ma la comunicazione tra mente e corpo non funzionava ancora a dovere. Fu con la motivazione data dal sentire che “mancava qualcosa” che incontrai la Mindfulness Psicosomatica. Questa pratica infatti unisce corpo e mente aggiungendo l’esplorazione delle emozioni, completando finalmente il quadro. Avevo trovato la mia strada!

Approfondendo lo studio e la pratica della Mindfulness Psicosomatica, ho scoperto che la mia sensazione di incompletezza è normale e diffusa.

L’uomo moderno infatti risente di uno scollegamento tra i nostri tre cervelli (Paul Mc Lean). Gli essere umani infatti dispongono di un cervello rettile, più antico, che governa gli istinti primari di protezione di sé. E’ un cervello strettamente connesso al corpo, che ci dà la capacità di vivere bene nel corpo godendo dei piaceri del cibo, del sesso e del sonno. E’ il sistema che governa anche la rabbia e la paura, sistemi primari che, se adeguatamente bilanciati, risultano fondamentali per una vita sana. Abbiamo poi il cervello mammifero, deputato a governare le emozioni e i sentimenti. E’ strettamente collegato al cuore, al senso di identità. Ci consente di esplorare le nostre potenzialità seguendo i nostri interessi e di prenderci cura degli altri, provando il sentimento dell’amorevolezza. Abbiamo poi la neocorteccia, la parte più recente del cervello, che ci dota della capacità di ragionamento e di creatività.

Purtroppo però, è raro che questi tre cervelli siano in equilibrio e in armonica comunicazione tra loro. Più spesso subiamo il dominio di una delle parti e trascuriamo le altre.

Così rischiamo di vivere “tutto nella testa” salvo poi essere preda del corpo in eccessi di rabbia, o di paura. Allo stesso modo ci scolleghiamo dal cuore, non ascoltiamo né riconosciamo le nostre emozioni. Ci sentiamo come anestetizzati o comunque perdiamo il senso di pienezza della vita.

La Mindfulness Psicosomatica, inserita in un percorso di sostegno psicologico, può offrire una possibile risposta alla necessità di integrare corpo, mente ed emozioni, consentendo di trovare la propria strada.

La Mindfulness, accompagnata da altre pratiche corporee e da una rielaborazione cognitiva del lavoro, permette di equilibrare il funzionamento dei tre cervelli, consentendo l’emergere di una coscienza di sé che si basa su una profonda comprensione dei propri meccanismi di funzionamento.

Ti riconosci in una di queste situazioni? Conosci qualcuno in questa situazione? Se l’articolo ti è piaciuto condividi con i tuoi contatti e iscriviti alla newsletter per non perdere l’occasione di sperimentare la Mindfulness Psicosomatica in prima persona!

 

BIBLIOGRAFIA

Montecucco, N.(2010). Psicosomatica Olistica. Mediterranee

About anna_sari

Anna Sari, psicologa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *