I mesi appena passati sono stati duri per tutti. In questo periodo ho davvero toccato con mano quanto sia stato importante per me aver imparato a meditare per gestire le emozioni che inevitabilmente in questo periodo hanno avuto maggiore intensità.
Perché in questo periodo le emozioni ci hanno messo in maggiore difficoltà? Il fatto di non poterci dedicare a varie attività, l’isolamento, l’incertezza ci hanno messo davanti a noi stessi lasciandoci poche vie di fuga.
In realtà questo è ciò che facciamo normalmente. Quando qualcosa ci disturba troviamo il modo di distrarci. Anche nella vita di sempre però a volte la distrazione non è praticabile. A volte perché la difficoltà da affrontare è urgente e non è rimandabile. A volte perché la nostra reazione emotiva è molto intensa e distrarci non ci viene così facile. Le conseguenze di ciò possono essere molto dolorose o anche portarci ad avere comportamenti nocivi per il nostro benessere psicofisico.
Meditare per gestire le emozioni è una strategia particolarmente efficace e benefica.
Non a caso è una modalità che si sta diffondendo in moltissimi approcci psicologici, che ne hanno finalmente compreso l’efficacia e la validità. La meditazione è una via che presenta molte sfaccettature. Sebbene la finalità sia sempre la stessa, ovvero lavorare sulla consapevolezza di sé, le strade per recarsi in questa direzione sono molteplici. Ho sperimentato che quando la meditazione è associata a un’attivazione diretta del corpo essa risulta più efficace.
L’utilizzo del corpo è particolarmente indicato quando ci si dedica al meditare per gestire le emozioni.
Questo perché quando c’è un’attivazione emozionale, acquietare la mente può risultare un po’ più difficile. In generale possiamo considerare che la prima fonte di attivazione emozionale e di generazione di squilibrio sia lo stress. Situazioni nuove, cambiamenti, perdite, necessità di adattarsi sono solo alcune delle sfaccettature che possiamo ricondurre al concetto di stress.
Lo stress attiva inizialmente il sistema della paura.
Ciò genera una reazione psicofisica che comporta l’attivazioni di pensieri, reazioni fisiologiche e strategie di risposta alla situazione. In termini più semplici si attiva uno stato di tensione. Questa tensione può essere percepita più o meno consapevolmente. Solitamente ne percepiamo molto meno rispetto a quella che realmente è presente nel nostro corpo. Fermarci e stare con questa tensione con meditazioni statiche può essere molto complicato. Abbiamo prima bisogno di entrare in contatto con questa tensione e scioglierla. A questo scopo ci vengono in aiuto le pratiche di energetica dolce. L’energetica dolce consiste in movimenti delicati di ascolto e scioglimento delle tensioni del corpo. Si eseguono in piedi e che risultano molto piacevoli e rilassanti.
In questo modo abbassiamo fisiologicamente il livello di stress. Riduciamo la tensione fisica e conseguentemente ci rilassiamo a un livello globale. Si tratta inoltre comunque di pratiche meditative, dove vengono esercitati l’ascolto e la consapevolezza. Ciò consente di associare i benefici dello scioglimento delle tensioni fisiche ai benefici della meditazione.
Spesso la nostra reazione allo stress comporta una difficoltà ad agire.
La reazione automatica ci porta a una sorta di “congelamento”. Ci distacchiamo un po’ dal corpo e dalla percezione della nostra energia. Oppure, all’estremo opposto, entriamo in una reazione troppo aggressiva e reagiamo alle situazioni stressanti con rabbia. Per portare equilibrio tra questi estremi ci aiutano le pratiche di energetica forte. Si tratta di pratiche corporee che con movimenti energici e di scarica dell’eccesso di tensione. Ci consentono di rimetterci in contatto con la nostra forza e di scaricare la rabbia in eccesso. Anche le pratiche di energetica forte sono pratiche meditative. L’attitudine con cui eseguiamo i movimenti è di ascolto e accettazione.
Le pratiche di energetica sia dolce che forte sono un ottimo esempio di come meditare per gestire le emozioni risulti funzionale ed efficace ad aumentare l’equilibrio generale del sistema psicofisico.
Dopo aver sciolto le tensioni della paura e dello stress con l’ascolto delicato e dopo aver ripreso il contatto con l’energia, scaricando gli eccessi “distruttivi” della rabbia siamo pronti per coltivare il distacco attraverso la Mindfulness Psicosomatica. Attraverso la pratica più contemplativa impariamo a comprendere che le nostre emozioni sono stati transitori destinati a passare, anche quando molto intensi. Imparare ad osservare la natura delle emozioni con uno sguardo aperto e privo di giudizio (o quantomeno consapevole dell’esistenza di un giudizio) ci consente di abbracciare con accettazione ogni istante delle nostre esistenze e di rimanere centrati in noi stessi. Impariamo ad osservare la possibilità di scegliere il nostro atteggiamento verso agli accadimenti esterni. Possiamo scegliere di farcene travolgere, oppure possiamo scegliere di attraversare ciò che ci capita, osservando le emozioni che si muovono, ma rimanendo consapevoli e centrati in noi stessi.
Meditare per gestire le emozioni diventa quindi una strategia che si rivela molto potente per affrontare i momenti difficili, le prove che inevitabilmente incontriamo sulla nostra strada.
Ma è anche un modo per imparare a stare con noi stessi e a riscoprire la parte più autentica di noi.
In queste settimane appena passate, abbiamo affrontato insieme e in diretta tutte queste tematiche.
Ne abbiamo parlato, con degli spunti volti a una maggiore comprensione, e abbiamo sperimentato le pratiche. Da ciò è derivato un mini corso gratuito che rimarrà a disposizione sul mio canale YouTube.
Per meditare per gestire le emozioni sarà utile ripetere queste meditazioni, anche adattandole alle proprie esigenze, per un certo periodo di tempo. In questo modo lavoreremo utilmente per integrare le parti del nostro Sé e ampliare la consapevolezza.
Se nella pratica dovessero emergere dubbi o difficoltà mi puoi contattare per avere maggiori informazioni