La psicosomatica al femminile mi è venuta in mente parlando con le amiche, con le pazienti, pensando alla mia storia personale. Mi rendo conto di quanto i “problemi femminili” siano frequenti. Mi riferisco a problematiche quali:
- Ciclo mestruale doloroso
- Ciclo mestruale irregolare
- Infezioni ricorrenti dell’apparato riproduttivo
- Dolore nei rapporti
- Difficoltà a provare piacere
- Difficoltà nel concepimento
Dal momento che interessano principalmente un “certo” distretto corporeo, ho pensato di trattare dei disturbi della pancia, ovvero la psicosomatica al femminile.
“Non dovresti curare gli occhi senza curare la testa o la testa senza curare il corpo. Così anche non dovresti curare il corpo senza curare l’anima. Questo è il motivo per cui la cura di molte malattie è sconosciuta ai medici, perché sono ignoranti nei confronti del Tutto che anch’esso dovrebbe essere studiato, dal momento che una parte specifica del corpo non potrà stare bene a meno che non stia bene il Tutto”.
Platone
I problemi di pancia sono molto diffusi e scarsamente affrontati. Questo perché vengono spesso minimizzati e non portati all’attenzione di un professionista della salute finché non diventano veramente difficili da gestire. A volte è il professionista stesso che li minimizza e propone la soluzione (parziale) più rapida. Ma come dice Platone, il sintomo è spesso la manifestazione di un problema più ampio da considerare, che coinvolge l’intera persona.
Per una donna, il rapporto con la propria pancia è fondamentale. La pancia è la sede della nostra energia vitale, del nostro essere donna. È il posto da cui veniamo, è intriso di significati simbolici che vanno oltre le parole usate per descriverli.
Spesso questo “luogo” è sacrificato. Perché non siamo allenate ad ascoltarci. Perché inconsciamente ci siamo piegate alle richieste sociali anziché ascoltare la voce della nostra pancia.
Come affrontare un problema che si manifesta a livello della pancia?
Innanzitutto è sempre bene consultare un medico. Se è vero che spesso il problema va oltre l’aspetto prettamente fisico/fisiologico, è anche vero che non si può prescindere da una valutazione competente in questo ambito.
Il secondo aspetto da considerare è la propria storia personale. Va da sé che in questo aspetto ritroviamo le infinite sfumature della nostra unicità. La pancia rimanda alla Madre. La nostra mamma, la Madre che simbolicamente è in noi, la maternità che si è manifestata o non manifestata. La pancia però è anche Piacere. Il nostro Piacere, la nostra capacità di pretenderlo. Ho letto recentemente un articolo che parlava di piacere femminile, inserito in bibliografia, che consiglio di leggere perché ha degli spunti davvero interessanti. Dicevamo del rapporto con la Madre, col Piacere e anche con la Vitalità. La pancia è anche il luogo da cui parte la vita, intesa anche come vitalità, forza vitale che ci anima nel quotidiano.
Tutto ciò è profondamente intriso di emozioni. Talmente intriso che a volte ci sembra di non sentirne neanche una.
La pancia richiede quindi un profondo ascolto. Un ascolto che parte da noi stesse e dalle nostre “orecchie”. Passa per quelle dell’Altro. Che sia il nostro partner, il nostro psicologo, le nostre amiche. Dare voce alle sensazioni che ci passano dentro è il primo passo per affrontarle.
L’ascolto passa anche per la meditazione. Non tutto è disponibile a livello conscio. La mente non è sempre lo strumento giusto. Imparare a creare degli spazi di ascolto, in cui “sentire” la pancia, non con le orecchie, ma con la parte più profonda del proprio sé.
La Mindfulness Psicosomatica e il Body Scan possono essere dei buoni strumenti per entrare in contatto con la pancia. Anche il massaggio, autoeseguito o eseguito da un professionista competente ci consente di ascoltare le emozioni che suscita il contatto e di allentare le tensioni superficiali. Sono indicate quelle meditazioni che ci consentono di esplorare la pancia, di muoverla, di ascoltare il piacere e la vitalità. Di esplorare il “materno” in senso lato.
La psicosomatica al femminile non è un lavoro “veloce”. Non è come inserire un ovulo di antibiotico per una settimana. Richiede tempo, ciascuno ha il suo. Richiede delicatezza e l’ascolto di un ritmo dettato dalla pancia.
Ho incontrato tanta sofferenza legata alla pancia. Ho ascoltato molte storie di un dolore dato quasi per scontato. Anche io ho a lungo trascurato la mia pancia e i segnali che mi mandava. Pigrizia, imbarazzo, difficoltà a trovare l’interlocutore giusto. Arriva il giorno che “la misura è colma” e la pancia reclama con forza che le si dia ascolto.
“Anche la più repressa delle donne ha una vita segreta, con pensieri segreti e sentimenti segreti che sono lussureggianti e selvaggi, ovvero naturali. Anche la più prigioniera delle donne custodisce il posto dell’io selvaggio, perché intuitivamente sa che un giorno ci sarà una feritoia, un’apertura, una possibilità, e vi si butterà per fuggire.”
Clarissa Pinkola Estes
BIBLIOGRAFIA
https://manastabalblog.wordpress.com/2018/03/18/il-prezzo-del-piacere-maschile/