SEI ABBASTANZA INTELLIGENTE PER RAGGIUNGERE I TUOI OBIETTIVI?

Siamo tutti abituati a considerare l’intelligenza come qualcosa relativo ad abilità intellettuali, al successo scolastico o all’esito di test che valutano il quoziente intellettivo. Eppure non sempre questo tipo di intelligenza riesce a spiegare il successo nella vita delle persone.

Aspetti quali la scelta del partner, o della professione da svolgere, la capacità di coltivare amicizie significative non dipendono da questo tipo di intelligenza, ma da un altro tipo, l’intelligenza emotiva (Goleman, 1995).

Già Gardner, negli anni 80, introdusse una concezione di intelligenza molto diversa da quella tradizionale, ovvero l’intelligenza multipla, comprendendo in tale concetto anche l’intelligenza personale, che considera le abilità interpersonali e quelle introspettive.

Anche altri studiosi hanno approfondito quanto inizialmente proposto da Gardner, ad esempio Salovey considera l’intelligenza emotiva come fondata su queste capacità:

  • conoscenza delle proprie emozionifire-432478_1280
  • controllo delle emozioni
  • motivazione di se stessi
  • riconoscimento delle emozioni altrui

Ma cosa sono le emozioni?

Possiamo considerare l’emozione come una predisposizione all’azione, un piano d’azione plasmato dall’evoluzione della specie adatto a gestire diverse circostanze della vita.

Questi schemi di azione vengono poi modificati dalle esperienze personali e dalle pressioni sociali e culturali.

Ovviamente anche l’intelligenza razionale ha una sua importanza nella vita degli individui. Mente e cuore, cioè pensiero cosciente ed emozione sono due modalità di approccio che ci consentono di interpretare la realtà e di interagire col mondo. Ma mentre lo sviluppo di abilità intellettuali e razionali riceve già una discreta attenzione, lo stesso non vale per lo sviluppo dell’intelligenza emotiva. La capacità di ascoltare la parte di sé più istintiva ed emozionale è poco sviluppata, se non addirittura inibita. Ma come dicevamo all’inizio, molte delle decisioni fondamentali della nostra vita, per rivelarsi soddisfacenti devono poter tenere in conto entrambi gli aspetti, emotivo e razionale.

E’ quindi molto importante, per imparare a mobilitare le risorse che servono per raggiungere i propri scopi, imparare a riconoscere e gestire le emozioni, quali collera, paura, felicità, amore, sorpresa, disgusto, tristezza.

Mayer suggerisce una classificazione delle persone in base alla capacità di riconoscere e gestire le proprie emozioni:

  • gli autoconsapevoli: persone capaci di riconoscere e gestire le emozioni nel momento in cui si presentano. Sono normalmente autonomi e sicuri di sé, godono di buona salute psicologica e tendono a vedere la vita da una prospettiva positiva.
  • i sopraffatti: persone che vengono sommerse dalle proprie emozioni e vi si fanno trascinare, senza capacità di riconoscerle e gestirle.
  • I rassegnati: persone che riconoscono le proprie emozioni, ma che tendono a lasciarle fare, senza gestirle perché diventino punti di forza anziché debolezza.

La gamma della modalità di sperimentare e riconoscere emozioni è molto vasta.

Sviluppare la capacità di autoconsapevolezza e gestione delle emozioni è sia possibile che auspicabile, migliorare di conseguenza le proprie capacità interpersonali e sviluppare intelligenza emotiva un obiettivo realistico e che permette di migliorare il benessere e la qualità della vita.

BIBLIOGRAFIA

Goleman D. (1995) Emotional Intelligence (trad. italiana Intelligenza Emotiva, R.C.S, Milano)

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Anna Sari, psicologa

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