LA CRESCITA PERSONALE: IL GRANDE NIDO DELL’ESSERE

fractal-199054_1280L’essere umano è fondamentalmente un ricercatore di senso. Tutti noi ci poniamo molte domande, più o meno articolate, che hanno a che fare con la nostra crescita come esseri umani. La Psicologia Integrale (Wilber) ci offre una visione articolata dell’essere umano, sicuramente complessa, ma anche molto interessante che può offrire una cornice utile a rispondere a queste domande.

Secondo questa visione, possiamo considerare la realtà come composta da vari livelli di esistenza (livelli dell’essere e del conoscere, chiamati anche onde), in ordine ascendente, che vanno dal materiale, al corporeo, al mentale, all’anima e infine allo spirito. Ogni dimensione superiore trascende e include le inferiori in una sequenza infinita che va dall’infinitamente piccolo fino al divino. Wilber chiama questa concezione Grande Nido dell’Essere. I vari livelli base sono chiamati oloni, cioè un tutto che è parte di altri tutto, in una strutturazione di livelli che trascendono e includono il precedente. Possiamo immaginare questo concetto facendo un parallelo su come definiremmo un organismo vivente: possiamo partire dall’ atomo (tutto) contenuto nelle molecole (un tutto che supera e contiene il tutto precedente), a loro volta contenute nelle cellule e infine arrivare all’organismo. Queste strutturazione gerarchiche vengono chiamate oloarchie.

Possiamo vedere che nella concezione di Wilber (e non solo, in verità) i livelli di esistenza non si fermano al mentale (livello a cui solitamente si ferma la psicologia occidentale) ma vengono considerati anche livelli ulteriori, rappresentati appunto dall’anima e dallo spirito. A qualunque livello si possono sperimentare esperienze di picco relative ai livelli superiori, in forma di stati temporanei. I livelli superiori per stabilizzarsi devono diventare caratteri permanenti, e tale stabilizzazione è favorita dagli stati meditativi.

I livelli base (oloni) attraversati dalle linee di sviluppo

I livelli base (oloni) attraversati dalle linee di sviluppo

All’interno di questi livelli la persona sviluppa in diverse linee, ad esempio quella cognitiva, affettiva, interpersonale, dell’ego, artistica o morale. Se è vero che ogni linea di sviluppo è organizzata in oloni, dobbiamo immaginarci lo sviluppo globale però come qualcosa di non lineare e non sequenziale, ma piuttosto come uno scorrere fluido di numerose correnti all’interno delle onde (livelli) base. I livelli base, secondo Wilber, sono il

  • sensomotorio
  • fantasmatico-emozionale
  • mente rappresentativa
  • operativo concreto
  • operativo formale
  • post-formale.

Vediamo in queste definizioni un richiamo alla teoria di Piaget e cerchiamo di comprenderne meglio il significato considerando lo sviluppo cognitivo da lui formulato:

  1. Stadio sensomotorio (primi 2 anni) detto anche periodo pre operativo, il bambino inizia a rappresentarsi gli oggetti. E’ bloccato nella propria prospettiva e i tratti egoici e narcisisti sono normali.
  2. Nello stadio concreto si ha lo sviluppo di capacità di operare con più precisione sul mondo sensomotorio, attraverso lo sviluppo di schemi e ruoli che consentono il passaggio dalla dimensione egoica a quella sociocentrica.
  3. Il passaggio successivo è alla fase formale in cui le operazioni diventano più generali e astratte.
  4. Il livello post formale richiede un ulteriore sviluppo della capacità di astrazione e di assunzione di prospettive sempre più ampie.

Come accennato prima, oltre alla linea di sviluppo cognitivo nelle onde base del Grande Nido scorrono molte altre linee, tutte più o meno autonome. Lo sviluppo globale risulta quindi dal totale di queste linee, risultando quindi non sequenziale, a differenza delle singole linee, che seguono un modello sequenziale oloarchico.

Un’altra linea di sviluppo è quella del sé (considero il sé prossimo nell’accezione di Wilber). Le strutture base sono le onde dell’essere e del conoscere che il sé incontra nel suo sviluppo. Ogni volta che il se incontra un nuovo livello prima si identifica con esso e lo rende stabile, poi si disidentifica (lo trascende) e infine lo integra e lo include nel livello successivo. Anche se il sé si identifica con una certa onda, non si colloca rigidamente a quel livello nonostante il nucleo portante del sé tende a gravitare intorno a un certo livello base. La linea di sviluppo del sé incontra prima l’onda egocentrica, poi quella sociocentrica, poi quella mondocentrica e infine geocentrica.

Attraversare queste onde significa assumere una diversa visione della vita; ad ogni livello il sé vede il mondo in un modo diverso.

Le correnti associate al sé riguardano lo sviluppo di bisogni e obiettivi, il senso di identità, lo sviluppo morale.

Particolarmente interessante è la traiettoria dello sviluppo morale. Kohlberg considera lo sviluppo morale come qualcosa di organizzato in stadi:

  • preconvenzionale dove il soggetto accetta come giusto ciò che è imposto dall’esterno
  • convenzionale dove il giusto e lo sbagliato vengono riferiti alle norme presenti nel gruppo di riferimento
  • post convenzionale dove i principi etici sono legati solo in parte alle norme sociali e l’individuo riconosce e valuta i principi in modo autonomo.
  • Kohlber considerava anche un ulteriore stadio il postpostconvenzionale, definito spiritual-universale.

Vediamo quindi che lo sviluppo tramite strutture oloarchiche ricorre molto spesso e in diverse teorie e autori e riguardo diverse linee di sviluppo

Ho trovato molto interessante, infine, la teoria di Beck e Cowan, che illustrano lo sviluppo umano attraverso otto livelli del sé, da loro chiamati Memi o strutture profonde generali. Sono allo stesso tempo strutture psicologiche, sistemi di valori o modalità adattative che si esprimono in modi diversi. Possiamo descriveri i memi, ovvero le diverse onde che il sé attraversa nel suo sviluppo nel modo seguente:

  1. Istintivo: è il livello della sopravvivenza, in cui predominano gli istinti. Il concetto di sé è appena abbozzato. E’ presente nei bambini molto piccoli, nei dementi in stadi avanzati, nelle masse prive di risorse alimentari.
  2. Animista/tribale: è caratterizzato da un pensiero animista: sulla terra ci sono spiriti buoni benedicenti e spiriti cattivi maledicenti, si ha l’aggregazione in tribù. E’ presente nelle bande giovanili, nelle squadre sportive e nelle “tribù” corporative.
  3. Potere divino : emerge un sé differenziato dalla tribù. C’è egocentrismo e ricerca del potere. E’ presente nei bambini piccoli, nella ribellione giovanile, nella mentalità di frontiera, nei mercenari.
  4. Religioso-assolutistico: la vita ha uno scopo preciso ed è regolata da norme assolute e calate dall’alto. Il giusto e lo sbagliato sono dati e immutabili. E’ alla base dell’emergere delle nazioni, ed è caratterizzato da gerarchie sociali rigide, paternalismo e un unico modo di vedere le cose. E’ presente nell’America puritana, nei codici d’onore, nel fondamentalismo, nella “morale della maggioranza”
  5. Individualista-acquisitivo: maggiore individualità, tipicamente la ricerca è più “scientifica”. Il mondo viene visto come un meccanismo razionale governato da leggi naturali che è possibile scoprire e utilizzare a proprio vantaggio. Il mondo è una risorsa da sfruttare. E’ alla base dell’emersione della classe media, nell’egocentrismo e nel liberismo.
  6. Relativista: predominano ideali comunitari, sensibilità umana ed ecologica. E’ alla base delle comunità collettive, le decisioni si prendono attraverso il consenso (ma il rischio è la difficoltà a giungere a una decisione)

Questi primi sei livelli sono di primo ordine e preparano il sé al pensiero di secondo ordine che è sostanzialmente in grado di vedere con chiarezza l’intero spettro di sviluppo interiore, comprendendo ogni livello, a differenza del primo livello in cui ogni meme pensa che la propria visione del mondo sia la più giusta e migliore. Quando il meme relativista inizia a usare la logica immaginativa per comprendere i diversi sistemi e contesti, emerge il pensiero di secondo ordine che integra i vari sistemi precedenti, creando così una visione multi-livello.

  1. Sistematico-integrativo: vengono percepite le diverse oloarchie di sistemi e forme naturali. Differenze e pluralità vengono integrate in un flusso naturale interdipendente.
  2. Olistico-globale: sistema universale, oloni di energie integrative, unione di sentimento e conoscenza, livelli multipli intrecciati in un unico sistema conscio.

Purtroppo solo l’1% della popolazione umana ha raggiunto una consapevolezza di second’ordine, mentre il 99% si trova ai primi sei livelli. Questo schema di sviluppo è stato utilizzato nei negoziati che hanno messo fine all’Apartheid in Sudafrica, dimostrando di non essere speculazione teorica fine a se stessa, ma strutture utilizzabili con finalità pratiche importanti.

Possiamo quindi vedere come la struttura oloarchica si ripeta in diverse linee di sviluppo e nell’opera di diversi autori. Questa è la traiettoria da seguire nel proprio percorso di crescita personale.

Anche se è evidente che nel Grande Nido dell’Essere nulla vada perduto, visto che ogni livello include il precedente, passare da un livello al successivo è un’attività molto impegnativa e faticosa, che ci suscita sentimenti di perdita, come se si trattasse di una “morte” del sé. E in un certo senso è vero, perché nel processo di evoluzione, nel cambiamento, non si può tornare indietro. Ma è un morire per rinascere a un livello più ricco e intenso, a una capacità di percepire ed essere nel mondo più grande e profonda.

E’ quindi del tutto normale sentirsi smarriti quando si percorre questa strada, e cercare cornici capaci di aiutarci ad integrare il senso dei cambiamenti che si affrontano è molto importante per procedere in questo percorso. E tu? A che punto sei?

BIBLIOGRAFIA

Schaffer, H.R. (1998). Lo sviluppo sociale. Raffaello Cortina

Wilber, K. (2014).Psicologia Integrale. Ed. Crisalide

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Anna Sari, psicologa

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