IL BISOGNO DI AMARE ED ESSERE AMATI

bisogno di amare ed essere amatiIl nostro viaggio nelle Neuropersonalità approda al cuore e alle emozioni di carattere sociale. Il bisogno di amare ed essere amati è fondamentale per l’essere umano ed è sostenuto dal circuito ossitocinico della cura. Esploriamo la Neuropersonalità emotivo passiva che è alla base di disturbi molto diffusi e che causano grande sofferenza: depressione, attacchi di panico, dipendenza affettiva. 

Gli esseri umani hanno un profondo bisogno di amare ed essere amati e di sentirsi riconosciuti e apprezzati. Questo è vero per tutta la vita, ma è fondamentale nelle prime fasi di sviluppo per una crescita armonica della personalità. Quando questo bisogno è frustrato si può creare una modalità di comportamento che cerca di compensare questo bisogno, creando troppo attaccamento all’altro e difficoltà a sviluppare la propria autonomia

Amore e riconoscimento non sono mai totali.

Nella mia formazione ed esperienza ho potuto constatare che la grande maggioranza delle persone ha dei bisogni profondi frustrati in questa area della neuropersonalità. La mancanza di cura e riconoscimento può essere molto grave e ciò comporta drammatici effetti sullo sviluppo della persona. Ci sono poi casi intermedi, in cui i giudizi – e quindi una mancanza di accettazione – portano a chiudere il cuore e sviluppare forme di difesa e compensazione di questa mancanza. Nelle persone molto sensibili e delicate tali giudizi possono essere anche molto sottili o addirittura positivi. Anche se scarsamente intuibile anche aspettative molto positive possono incidere negativamente sulle traiettorie di sviluppo. 

Alcune persone di fronte a queste mancanze nel bisogno di amare ed essere amati  sviluppano una Neuropersonalità emotivo passiva.

Questa Neuropersonalità è caratterizzata da sentimenti di tristezza, mancanza di fiducia in sé stessi, tendenza a sviluppare legami affettivi caratterizzati da dipendenza, sottomissione e maggiore considerazione per i bisogni dell’altro che per i propri. Viene espresso con frequenza il pianto, ma è più difficile accedere alla rabbia e al potere personale. L’aggressività e la frustrazione vengono spesso espresse in modo passivo e subdolo entrando a far parte di questo circolo vizioso di dipendenza affettiva e non diventano strumenti di comportamento assertivo e affermazione personale.

Questa perdita di potere personale, l’atteggiamento di sfiducia e la bassa autostima, la convinzione che sarà qualcun altro a “salvarci” o a darci l’amore che ci serve crea un circolo vizioso molto doloroso e rischioso. Rischioso perché pone le basi di stati quali la depressione e gli attacchi di panico. Doloroso perché la pena e l’angoscia provati sono veramente intensi e difficili da affrontare. Come se non bastasse, anche l’idea illusoria che arriverà qualcuno che ci salverà col suo amore è destinato a rimanere un illusione.

Quali sono i passi da seguire per riportare equilibrio nella Neuropersonalità emotivo passiva?

Riconoscimento del bisogno di amare ed essere amati.

È importante essere consapevoli di questo fondamentale bisogno, col giusto equilibrio. Il bisogno di amore è un bisogno vitale nell’infanzia. Nell’età adulta è necessaria una certa autonomia. Ciò non significa che le relazioni affettive debbano scomparire o non siano importanti, ma da ciò non dipende il nostro benessere. Essere consapevoli del proprio rapporto con questo bisogno è un punto fondamentale del lavoro su di sé. 

L’elaborazione della propria storia.

Ciò che siamo è frutto dell’interazione tra il nostro temperamento e le situazioni che abbiamo affrontato nella nostra vita. A volte, quando, fortunatamente, non ci sono eventi eclatanti, facciamo fatica a riconoscere l’impatto delle abitudini, delle credenze, delle modalità in cui siamo stati immersi nella nostra crescita. Non che ci sia qualcosa di strano o di sbagliato, ma portare alla consapevolezza la propria storia può essere utile per comprendere e trasformare gli schemi abituali di comportamento.

Affrontare il dolore.

Imparare a gestire il dolore è di fondamentale importanza. In questa gestione la consapevolezza e quindi le pratiche di meditazione possono offrire un aiuto molto importante. È possibile imparare che il dolore è inevitabile, ma la sofferenza è una scelta.

La ricostruzione della fiducia in sé.

Per affrontare questo delicato compito ci sono molti strumenti che possono essere utilizzati. Alcuni richiedono la riflessione rispetto alle proprie convinzioni. Altri la possibilità di accedere a una consapevolezza profonda di sé.

Il rafforzamento delle aree attive della Neuropersonalità.

Nella Neuropersonalità emotivo passiva spesso sono poco utilizzate, se non escluse, alcune emozioni importanti e necessarie. Il gioco, il piacere della ricerca, il potere personale, il senso di piacevolezza del corpo e delle sue funzioni, la creatività. Sono aree importanti da esplorare con curiosità ed apertura. Ciò consente di riportare equilibri nell’eccesso dell’emotività passiva e sviluppare nuove risorse.

La possibilità di esprimere la rabbia.

Quando l’attaccamento alle relazioni è così forte, la rabbia è vissuta come un’emozione distruttiva e quindi da reprimere. Ciò però allontana dai propri bisogni ed espone al rischio di non tutelare se stessi e i propri diritti.

Recuperare la propria autonomia e la propria responsabilità.

Riprendere la responsabilità su di sé ed essere consapevoli nel proprio ruolo nel condurre l’esistenza è di fondamentale importanza. Il senso di efficacia e l’autonomia sono indispensabili per ridimensionare l’eccesso di importanza data agli altri nella propria vita.

Questi passi possono sovrapporsi ed essere ripresi più volte fino al raggiungimento di un miglior equilibrio emotivo e un rafforzamento del senso di sé. Il dolore emotivo o psicologico possono essere molto difficili da gestire e in questi casi chiedere un aiuto è la scelta migliore. L’approccio corporeo integrato risulta molto utile ed efficace nella gestione di queste problematiche. Se hai bisogno di approfondire contattami!

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Anna Sari, psicologa

One Comment

  1. Se impari che è lieta la fatica di tracciarsi dinanzi un soldo per la vita e l’esistente, si prosegue nella fatica fino all’ultimo dei nostri giorni.. poiché il vivere è quel dono che soltanto noi possiamo rendere opportunità,: quella di essere noi stessi.

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