7 PASSI SULLA STRADA ALLA RICERCA DI SÉ

ricerca di séSono molte le persone che sentono di voler percorrere la strada alla ricerca di sé. E molte sono le persone che offrono opportunità per percorrere questa strada. A volte in queste proposte però trovo una sensazionalità, anche un semplicismo, che credo rischino di portare fuori rotta chi è veramente interessato a un percorso personale di ricerca di sé. Sensazionalità, come se quello specifico percorso fosse l’unico o il migliore per ritrovarsi, con promesse di benefici di ogni genere. E semplicismo, come se leggere un libro, fare un ciclo di qualche incontro fosse sufficiente ad arrivare a un traguardo di qualche tipo.

Ebbene, iniziamo col chiarire che di percorsi validi per andare alla ricerca di sé ce ne sono molti. Hanno caratteristiche diverse, seguono cammini differenti. Non migliori o peggiori in senso assoluto, oppure giusti o sbagliati. Semplicemente ciascuno di noi è diverso, e quindi l’essere umano ha sviluppato nella sua storia molte strade diverse per andare alla ricerca di sé. La ricerca di Sé, del proprio Centro, è un bisogno che accompagna l’uomo fin dall’origine della civiltà! 

Il primo passo sulla strada alla ricerca di sé è sentire al proprio interno il bisogno di cercarsi. Sembra banale, ma senza una motivazione, che pian piano si trasforma in un chiaro intento a trovarsi, non si può pensare di intraprendere questa strada. 

Il primo passo è quindi l’INTENTO.

Questo intento ci spingerà in qualche direzione. Troveremo esperienze, libri, pratiche, maestri. Ciascuno secondo la propria inclinazione e secondo le circostanze personali. Inizieremo a percorrere i primi passi sulla strada alla ricerca di sé e inizieremo a scorgere gli indizi del nostro Centro. Ma come è facile cadere in inganno in questa fase! Tutto sembra facile, vero, buono e giusto. Ma non è così. Il compito di questa prima fase è imparare a discernere il Vero dal Falso, le buone guide dai falsi maestri. È difficile resistere alla tentazione di consolarsi con delle facili scoperte. Ma bisogna sempre tenere a mente che la strada alla ricerca di sé è lunga e richiede di superare ostacoli e prove. Per questo bisogna imparare a distinguere le varie manifestazioni del sé senza cadere in facili illusioni.

Il secondo passo sulla strada alla ricerca di sé è IMPARARE A DISTINGUERE IL VERO DAL FALSO.

A questo punto avremo trovato la nostra pratica, o almeno quella che ci va bene a questo punto del percorso. Se non ne hai ancora trovata una, ti suggerisco la Mindfulness Psicosomatica. Inizieremo anche a scorgere i contorni del nostro Centro, del nostro Sé. Potremo anche capire qualcosa di più delle nostre emozioni, della nostra personalità. Comprenderemo ciò che sta intorno al Centro e lo offusca. Eppure è inevitabile che la personalità coi suoi schemi automatici esista. Troveremo paure, fragilità, esaltazioni, forza, qualità e molto altro. Imparare a conoscersi è fondamentale, sia nelle parti luminose che nelle parti oscure. Prendere atto di ciò che c’è, di ciò che fa parte di noi, sia che ci piaccia oppure no.

Il terzo passo è SCOPRIRE LA PROPRIA LUCE E LA PROPRIA OMBRA.

Ebbene, le proprie emozioni e i propri schemi a volte anziché essere riconosciuti e utilizzati consapevolmente ci dominano, ci trascinano, ci portano nell’illusione e ci allontanano dalla Verità. Diventa molto importante quindi imparare ad usare la consapevolezza per non cadere nell’illusione degli schemi automatici. Con la presenza consapevole diventiamo capaci di riconoscere i nostri schemi e di gestirli, anziché esserne in balia.

Il quarto passo è USARE LA PRESENZA CONSAPEVOLE PER RICONOSCERE E GESTIRE I PROPRI SCHEMI AUTOMATICI.

Siamo a un buon punto del Cammino. Abbiamo scoperto molte cose di noi stessi, imparato ad essere presenti e consapevoli. Saremo inciampati e ci saremo rialzati un discreto numero di volte a questo punto del percorso. Probabilmente staremo meglio rispetto a quando abbiamo iniziato, e  a volte ciò che abbiamo scoperto ci sembra sufficiente. Bene! Ma se vogliamo percorrere la strada alla ricerca di sé non ci possiamo ancora fermare. Dobbiamo proseguire nella ricerca con costanza e disciplina. Qualunque sia la pratica meditativa, la strada scelta per percorrere questo viaggio, ora è il momento di aumentare gli sforzi e la disciplina.

Il quinto passo è PRATICARE LA MEDITAZIONE CON COSTANZA.

Praticando la meditazione con costanza e disciplina, impareremo a sviluppare una presenza consapevole che ci consentirà di osservare i processi interni ed esterni con una capacità di distacco, di disidentificazione sempre maggiore dai ruoli della personalità. Possiamo chiamare questa capacità di disidentificazione il “testimone”. Sviluppando questa capacità ci avvicineremo sempre di più al nostro Centro, a ciò che siamo nel profondo, che va oltre le contingenze quotidiane, le emozioni del momento. Essere il testimone non significa non provare più emozioni o non vivere più la propria esistenza. Significa invece ridimensionare i fatti della nostra esistenza a ciò che sono, inserendoli in una prospettiva più ampia, oserei dire addirittura universale. Significa sviluppare accettazione per ciò che succede, per ciò che viviamo, con la consapevolezza che il nostro Centro non può essere scalfito da nulla, neppure dalla morte.

Il sesto passo è SVILUPPARE IL TESTIMONE.

Siamo giunti al termine del percorso alla ricerca di sé, o almeno alla fine del percorso in cui possiamo essere accompagnati. Le lezioni apprese, la consapevolezza sviluppata, vanno portate avanti fino a maturazione. Vanno proseguiti fino ad addentrarsi sempre più in profondità nel mistero della Vita e della conoscenza di sé. La strada alla ricerca di sé è una via personale, che prosegue fino al nostro limite e forse più in là ancora. È una strada su cui si possono avere degli aiuti, ma è una strada personale, individuale, il cui tracciato dipende da noi stessi. Ci manca da compiere l’ultimo passo.

Il settimo passo è PROSEGUIRE LA RICERCA FINO ALLA SCOPERTA DEL SÉ.

Questa strada impervia, a tratti dura e a tratti ricca di soddisfazione è una strada personale, ma che trae giovamento dalla guida, dall’accompagnamento di qualcuno, che possa darci delle indicazioni, almeno nei primi passi del Cammino. Uno psicologo con approccio olistico, che pratichi Mindfulness, può essere un valido supporto per affrontare questo percorso.

Se dentro di te senti la motivazione e sei pronto a compiere il primo passo, contattami e ti fornirò il supporto necessario per proseguire nel percorso.

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Anna Sari, psicologa

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